diventa morandi – Museo Morandi

Diventa Morandi – progetto ideato da Francesca Cesari, Rita Correddu, Maria Rapagnetta, Emilia Sintoni, Giuseppina Siotto, Laura Ulisse – è stato realizzato per la prima volta in occasione della XII Giornata del Contemporaneo il 15 ottobre 2016, a partire dalla casa di via Fondazza, proseguendo nella residenza estiva di Grizzana (edizione 2017 e 2018), per approdare al Museo che raccoglie l’eredità del maestro bolognese. Questo progetto vuole accompagnare il visitatore a conoscere ed approfondire le vicende dell’artista e della sua opera, in una modalità multidisciplinare ed esperienziale che si offre come chiave interpretativa.

Questo quarto appuntamento sarà teso a ricordare anche il 25° anniversario della fondazione del Museo Morandi, inaugurato nel 1993 grazie alla donazione di Maria Teresa Morandi, sorella del pittore.

L’evento pensato per il Museo vuole essere un momento per incontrare l’artista attraverso le sue opere, per creare un ponte tra l’osservatore e la sua visione delle cose del mondo. Le diversificate chiavi di lettura mirano a far emergere l’aspetto essenziale dell’opera dell’artista, quasi velato dalla apparente normalità della rappresentazione, che cela ad un primo sguardo fuggevole, il mistero segreto delle cose.

L’evento si svolgerà durante la giornata  di domenica 7 ottobre 2018
dalle ore 10.30 alle 18.30 presso Museo Morandi di Bologna
Ingresso libero

INTERVENTI

FRANCESCA CESARI > LE STANZE DI MORANDI
Il lavoro fotografico si articola lungo un percorso che tocca i luoghi più significativi della vita di Morandi: la casa di Via Fondazza, la residenza di Grizzana e l’aula di incisione all’Accademia di Belle Arti, dove il maestro tenne i suoi corsi.
All’interno dell’ambiente familiare e circoscritto delle mura domestiche, le fotografie indagano il momento della creazione artistica, esplorando i gesti e le visioni che accompagnano il processo creativo. La ricerca si sviluppa poi attraverso un secondo livello, nel quale si elabora simbolicamente la funzione stessa del guardare, tramite l’apparizione di una figura femminile che si muove nello spazio di entrambe le case e osserva silenziosa ciò che la circonda. Questa eterea presenza porta in sé una molteplicità di aspetti che le fotografie vogliono suggerire: rappresenta noi osservatori che ci addentriamo in queste stanze cercando ciò che resta della presenza dell’artista; ci riporta alle donne – la madre e le tre sorelle – che hanno sempre condiviso con il pittore le mura domestiche e tanta vita insieme; infine, vuole suggerire la grazia dell’ispirazione che, come un’epifania, mostra il reale sotto una nuova luce.
Si prosegue poi fuori dai luoghi della creazione per entrare nella dimensione della didattica, dove le immagini si concentrano sull’aula di incisione in cui Morandi teneva le sue lezioni, alla ricerca di quella stessa presenza.

RITA CORREDDU con la collaborazione di MICHELE BRAGA > INDAGINE SONORA SUGLI OGGETTI MORANDIANI
Le vibrazioni sonore degli oggetti morandiani, immobili e silenti, frequenze di pura esistenza, sono state registrate all’interno della casa dell’artista in via Fondazza. Vengono ora portate al Museo Morandi per offrirsi ad un ascolto individuale attraverso l’utilizzo di cuffie wireless, attuandosi come esperienza unica e personale di dialogo con ciò che non è possibile cogliere solo con gli occhi.
Attraverso la registrazione e la composizione delle sonorità intrinseche agli oggetti morandiani, è possibile incontrare l’opera del maestro bolognese come suono che avvolge chi osserva. Una ricerca sonora che permette al visitatore di immergersi in una personale esperienza di ascolto, silenzioso e interiore, mentre percorre lo spazio museale e si sofferma a penetrare il quadro, non più solo con lo sguardo.

MARIA RAPAGNETTA > ASCOLTARE L’OPERA D’ARTE *
L’osservazione esperienziale nelle abitazioni di famiglia, in via Fondazza e a Grizzana, è stata focalizzata sul cortile e il paesaggio, fonti dirette dell’ispirazione di Giorgio Morandi. Proseguendo il percorso all’interno della sede museale, l’osservazione è diretta a cogliere il valore estetico e poetico che l’artista continua a trasmettere attraverso la sua arte.
La chiave per avvicinare la sua opera è quella del soffermarsi, di sostare in atteggiamento contemplativo, come a percepire il tempo vissuto da Morandi mentre realizzava il suo lavoro. I visitatori saranno, quindi, guidati a cogliere l’opera attraverso un’osservazione fenomenologica ed esperienziale, finalizzata a comprendere il passaggio sottile tra guardare l’oggetto rappresentato e vederne l’essenza, autentica nota distintiva della poetica morandiana.
Nei dipinti selezionati per l’esperienza di ascolto, ritroviamo gli oggetti e i paesaggi con cui Morandi ha dialogato per tutta la vita. Le composizioni di oggetti, delicati equilibri di presenze assiepate, essenziali, a volte incompiute in un segno volutamente sospeso e la natura di Grizzana, silenziosa, quieta, inondata di luce, sono rappresentati come ad indicare quell’indicibile mistero che si presentava, di volta in volta, al suo sguardo.

Per partecipare è richiesta la prenotazione telefonica 051 6496611 negli orari di apertura del Museo Morandi *

GIUSEPPINA SIOTTO > L’ESSENZA DELL’AVVOLGERE
Il lavoro sulla forma e il colore delle edizioni precedenti, ispirato ai cibi e alla cucina di casa Morandi, prosegue con l’esplorazione dell’opera dell’artista nello spazio del Museo a lui dedicato. L’osservazione si rivolge ad una dimensione forse meno esplicita della personalità dell’artista, se possibile ancora più intima e pertanto singolare, fatta di sensibilità ed immagini associative, che puntano a toccare la sintesi di una attitudine che è umana, prima che artistica. Il gesto nasce da una personale rielaborazione degli indizi ritrovati tra gli oggetti morandiani, nei dipinti, nei tratti delle incisioni, nei racconti dei testimoni che lo hanno incontrato, indizi che individuano le forze profonde dell’uomo Morandi, dominate esteticamente dal Morandi artista.
Nel Museo l’interpretazione si farà sintesi del gesto intuitivo, del rapporto con le cose da custodire e forse controllare, celare, proteggere. Un gesto che in Morandi rivela una naturale disposizione a generare forma. Questa disposizione si esprime anche nella sua abitudine di impacchettare oggetti, quadri, perfino denaro, utilizzando la semplice carta da pacchi che fa esaltare la forma e lo spago che questa forma contiene, come nell’uso dell’arte giapponese del legare oggetti (tsutsumi). Anche se, come ricorda Carlo Zucchini, Morandi non aveva mai avuto contatti diretti con il Giappone, sicuramente è stretta la connessione con una filosofia dell’essenza, che si esprime nella ricerca e nella pratica della bellezza.
In Giappone l’arte dello tsutsumi (ovvero pacco, regalo, oggetto, dono, dalla radice verbale che indica l’avvolgere, il coprire, ma anche il nascondere, il tenere segreto), ha origine nella religione scintoista e si è sviluppata dalla pratica di portare alle divinità offerte rituali quali riso, sale, frutta, semi, piccoli pesci secchi o altri doni che venivano presentati avvolti, protetti, legati o semplicemente appoggiati su materiali naturali quali foglie, cortecce, bambù, paglia, pietra, terracotta, carta. L’essenza si penetra nello tsutsumi attraverso il piacere estetico del contemplare l’involucro, indipendentemente da ciò che racchiude. In origine alcuni tsutsumi fatti per occasioni cerimoniali particolari, non dovevano neppure aprirsi, bastava sapere che al loro interno qualcosa rimaneva protetto, al sicuro. L’intervento nel Museo consisterà proprio in un esercizio, cui verranno invitati anche i visitatori, a percorrere e ripercorrere uno stato intimo, attraverso la ripetizione di un gesto: il gesto dell’avvolgere e del legare.

LAURA ULISSE > LO SCRIVERE DI MORANDI
In questa edizione pensata per il Museo Morandi la performer si immerge nel gesto dello scrivere. Dalla sua memoria emergono frasi, parole che diventano fonti di immagini espresse attraverso il corpo e il suo movimento. La carta sulla quale vengono riportate le frasi diventa materia da manipolare, scomporre, cancellare, distruggere fino a diventare polvere, segno del tempo che muta e della memoria che permane. L’azione si focalizza sulla scrittura, sui carteggi che documentano il dialogo costante dell’artista con i suoi interlocutori e ruota attorno a queste corrispondenze epistolari sui temi della creazione artistica. Infatti, dai dialoghi che Morandi tesseva con le persone che sentiva vicine e affini nella condivisione dell’arte, emerge la dignità e il rispetto verso il suo mondo privato e la scrittura è vista come gesto che istituisce il rapporto tra questo e la realtà esterna.

Per ulteriori informazioni
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FB diventa morandi
E-mail: diventamorandi@gmail.com

Museo Morandi | Mambo
Istituzione Bologna Musei
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E’ richiesta la prenotazione per la partecipazione all’osservazione esperienziale dell’opera. Tel  051 6496611 – chiamare negli orari di apertura del Museo Morandi * (da martedì a domenica e festivi h 10.00 – 18.30, giovedì h 10.00 – 22.00)

Istituzione Bologna Musei – Museo Morandi
Tel +39 051 6496611
via Via Don Giovanni Minzoni, 14 40121 Bologna

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